ANTICHI SAPORI DI ’ASA NOSTRA a cura del nostro socio Giuliano Mugnaioni


Carissimi amici,
vorrei dedicarvi e proporre scritto in sestine rimate, un ricco menu del tempo che fu. (mannaggia la rima!)
E ve lo propongo in un modo inusuale, con la prima sestina in un italico prologo, e poi tutto in dialetto campigiano. Nell'ultimo rigo c'è un interrogativo confronto tra quei cibi da me elencati e questi "cibi moderni" che ora vi elenco.
Bastoncini di pesce già fritti,
(consigliati da un esperto marinaio) sofficini farciti ai vari 
gusti, tonno in scatola che si taglia con un grissino, (alla
faccia della ventresca e della sorra!) quattro salti in padella, (ma anche cinque o sei!) hamburger surgelati,
pizze surgelate, verdure surgelate, insomma è tutto un surgelo!
Il menu che invece io vi propongo è molto diverso, ma prima di inoltrarvi nella lettura permettete una precisazione: nelle ultime due righe della terza sestina si fa riferimento al: cielo stellato. Ebbene, io non lo sapevo ma questa è una pietanza considerata una specialità campigiana, insieme alla pecora in umido e il migliaccio. L'ho scoperto per caso rileggendo la ricetta, e qui voglio aggiungere a titolo puramente personale che quand'ero ragazzo, mia mamma me lo cucinava ogni qualvolta che lessava la carne per fare il brodo.   
Detto questo vi auguro buona lettura e.......buon appetito! 

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