UNA VACANZA DIFFERENTE

Racconto del nostro socio GIULIANO MUGNAIONI


   Carissimi amici,

Siamo in piena primavera ma siamo ancora agli arresti domiciliari.

L'estate è alle porte, ma programmarsi le prossime vacanze di questi tempi è ancora problematico. Meglio per tutti è rivedere le foto e filmati per ricordarsi le vacanze degli anni precedenti e a tal proposito, ma non avendo a disposizione foto o filmati, vi voglio raccontare di una vacanza di qualche anno fa che ho fatto con mia moglie. Sicuramente sarà capitato anche a voi, in qualunque luogo di villeggiatura in Italia, ma qualche volta anche all'estero, dI imbattersi in qualche campigiano. Non è che sia scontento di salutare qualche mio compaesano in villeggiatura, ma ero altresì curioso di recarmi in qualche luogo sperduto per controllare l'avvenuta presenza di campigiani.
Scelta l'agenzia di viaggi su cui fare affidamento e dopo avere sfogliato le varie proposte fra i tanti dépliant facendo confronti sui prezzi, la scelta è caduta su una vacanza di due settimane al Polo Nord.

In un primo tempo mia moglie era titubante, accennando che era un viaggio troppo lungo, c'era troppo freddo, c'era poco sole e altre scuse. Ma alla fine l'ho convinta col fatto che la spesa era più che accessibile. Tanto per fare un esempio, tra viaggio e permanenza, si spendeva la metà di una vacanza in Versilia.

In tutta confidenza c'era un altro motivo di questa scelta che da diversi anni maturava in me e che deve mantenersi segreta. (Mi raccomando a voi. Guai a divulgare la notizia.)



Gli esquimesi sono un popolo che mi ha sempre affascinato, per il fatto che sono molto ospitali, a tal punto che l'ospite maschio lo fanno addirittura dormire con la propria moglie, e la cosa mi incuriosiva assai. Questo tipo di ospitalità, non so se effettivamente era vera o era un pettegolezzo, ma se fosse stata vera, non vedevo l'ora di provarla per poterla poi raccontare agli amici al mio ritorno.

Insomma, le motivazioni di questa scelta del Polo Nord erano tutte valide: prezzo basso, avventura amorosa e nessun campigiano da salutare.

Alla data prefissata, valigie pronte e via al Polo Nord.
Il viaggio aereo è stato meraviglioso e fortunatamente privo di intoppi; partenza da Peretola per Londra, da Londra a Reykjavík in Islanda e da lì fino al Polo atterrando su una pista ghiacciata. Che spettacolo!

Scesi dall'aereo abbiamo ricevuto il benvenuto da un gruppo di giovani ragazze, prima col saluto europeo (la stretta di mano) e poi col rituale eschimese (naso contro naso). Dopo questi simpatici rituali, con una slitta trainata da sei renne, ci hanno accompagnato al villaggio dove ci hanno assegnato il nostro igloo.

Durante il tragitto mi sono sentito un po' Babbo Natale, col le valigie al posto dei regali.
Entrato nel mio igloo, sinceramente non credevo ai miei occhi che tale dimora fosse così bene arredata. Non mancava nulla di tutto quello che era sufficiente: un armadio a quattro ante, due comodini, un cassettone con lo specchio, il letto matrimoniale, un tavolino con due sedie e di fronte al letto diviso da una porta scorrevole c'era il bagno con tutti gli accessori che non vi sto ad elencare.



Preso visione del nostro appartamento o se vi pare: igloo, mentre mia moglie era intenta a disfare le valigie. mi sono recato all'esterno per curiosare nei dintorni. Uscito da questo villaggio e fatto circa trecento metri sono capitato in una zona dove c'era un mercato.

 
Da non credere! Purtroppo avevo lasciato il portafoglio nell'igloo e al momento non potevo comprare niente ma intanto osservavo la merce esposta; c'erano souvenir di tutti i tipi: collane e braccialetti di lische di pesci, igloo di ceramica di varie misure, statuine di eschimesi in costume tradizionale, soprammobili raffiguranti foche, otarie, trichechi, orsi bianchi e altro ancora.


 Sicuramente sarei ritornato a comprare qualcosa e nel frattempo ho proseguito la visita di questo mercato arrivando fino dove vendevano il pesce. Sardine, aringhe, baccalà, stoccafisso, salmone e altri pesci tipici del luogo. Più avanti c'erano i banchi della carne: bistecca di renna, braciole di renna, bollito di renna, involtini di renna già pronti, spezzatino di renna…….insomma, un bell'assortimento!

Mentre me ne stavo tornando al mio igloo, qualcuno mi da una pacca sulla spalla e mi dice: O Mugnaioni, icché tu ci fai da queste parti?
Mi volto per vedere chi era e nonostante l'abbigliamento che lasciava scoperta solo la faccia, riconosco il Ballerini.
Icché tu ci fa te, brutto campigiano! Gli rispondo scherzosamente tra l'imbarazzo e la meraviglia per quell'incontro inaspettato.
Terminato lo stupore, ci siamo abbracciati come si fa tra conoscenti e rispondendo alla sua domanda gli ho riferito il perché mi trovavo lì. Si dice la combinazione, i motivi erano gli stessi.


E poi continua con la sua confessione più dettagliata: “Anch'io l'ho fatto per risparmiare, i' viaggio gliè costào una bischerata, ma qui l'è dura a cominciar dal mangiare: o gliè pesce o gliè renna, un c'è da scegliere, a me personalmente la renna la un mi piace, e allora gliè pesce tutti i giorni, pranzo e cena, cena e pranzo.

Poi, quella storia di andare a letto colle loro mogli l'è vera davvero, ma i mariti vogliono andà co' la tua e un conviene far lo scambio. Belle le son belle, ma le puzzano di pesce marcio che ti va via la voglia prima di cominciare; caro Mugnaioni, la un s'è indovinata a venir qua, si stava meglio a Campi. A proposito, noi un ci sèmo visti, un tu farai mia i' bischero di raccontallo?
Gli rispondo: Va tranquillo Ballerini, sarò muto come un pesce, magari come quello del Polo Nord.


E ci siamo fatti una bella risata liberatoria.
Salutato il mio compaesano, ritornando al mio igloo, ho capito qual era la situazione che non era come quella che mi ero proposto e ho sofferto questa villeggiatura alquanto insolita in silenzio per tutto il tempo fissato e non vedevo l'ora di ritornare al mio paese. L'unica cosa positiva, a differenza del Ballerini, è che ho trovato la carne di renna buona e saporita.

Terminata la vacanza e tornato a Campi, nel raccontare della vacanza a parenti e amici come si fa normalmente al ritorno da un viaggio, sono stato di parola con la promessa fatta al Ballerini, ma soltanto a metà, perché dicendone il cognome ho taciuto sul nome, tanto nessuno riuscirà mai a saperlo neanche con una minuziosa indagine, in quanto i Ballerini a Campi sono davvero tanti!!!

P.S.
Tornato da questa vacanza, dopo quest'esperienza, prenotai immediatamente per l'anno venturo. Pensione a due stelle a Viareggio, spiaggia libera per risparmiare l'affitto dello sdraio e dell'ombrellone. E se incontrerò un campigiano farò finta di non vederlo.