a cura di Julian Frullani
Il nido da Dante e Shakespeare
DANTE, Paradiso XXIII
Come l'augello, intra l'amate fronde,
posato al nido de' suoi dolci nati
la notte che le cose ci nasconde,
che, per veder li aspetti disiati
e per trovar lo cibo onde li pasca,
in che gravi labor li sono aggrati,
prevene il tempo in su aperta frasca,
e con ardente affetto il sole aspetta,
fiso guardando pur che l'alba nasca; .......
SHAKESPEARE, Macbeth atto IV
Gli manca quell'istinto naturale;
anche il povero scricciolo,
il più minuscolo di tutti gli uccelli,
è disposto a lottare contro il gufo
se ha i piccoli nel nido.
E' soltanto paura, e non amore.
ed altrettanto scarsa è la saggezza,
se la fuga è contraria a ogni ragione.