L'OCCHO VUOLE LA SUA PARTE

                                        Racconto del nostro socio Giuliano Mugnaioni 

Carissimi amici,
in questi tempi di coronavirus, i quotidiani ci riempiono di notizie e statistiche purtroppo non belle, tutte riguardanti tale argomento e non potrebbe essere diversamente, visto la situazione che stiamo vivendo. Lo sport è tutto bloccato, il gossip è relegato alle riviste, per l'economia e notizie di borsa è meglio mettersi le mani nei capelli dalla disperazione, per le diete varie e oroscopi, meglio rimandarli a data da destinarsi.

Ma a proposito di statistiche, qualche tempo fa, prima di questa epidemia, gli stessi giornali ci inondavano di statistiche e sondaggi di tutt'altro tipo, a volte banali, a volte riflessivi, a volte polemici, ma comunque atti allo scopo di far discutere il lettore. 

E anch'io, per non essere da meno, all'incirca in quel periodo, per un personale sfizio, mi sono cimentato in qualcosa di simile, ma meglio sarebbe definirla una classifica. 

E senza battere ciglio, mi sono messo immediatamente a battere il ciglio. 

Scusatemi per lo spontaneo e inevitabile gioco di parole, ma quest'ultimo ciglio non è riferito a quello oculare ma a quello della strada, che purtroppo, ricca com'è d'immondizia ben assortita, mi ha permesso con un po' di pazienza, di stilare una classifica su quei rifiuti, naturalmente non omologata e del tutto personale.

Considerando che i centri cittadini sono più privilegiati delle periferie (per quanto riguarda qualsiasi manutenzione) mi sono recato in una ipotetica zona periferica di una imprecisata città, per compiere quello che poc'anzi ho accennato e ho iniziato munito di carta e penna, la mia passeggiata sul marciapiede, facendo attenzione a non calpestare i numerosi fiorellini di bosco di varie dimensioni e di varie sfumature di marrone, che affioravano lungo il mio solitario cammino.

Tali fiori però, essendo sopra il marciapiede e non sul ciglio, non li ho né conteggiati e né classificati. Dopo questo chiarimento, inizio subito col primo posto della spazzatura stradale, (non conosco altro termine) collocando i fazzoletti usa e getta, che grazie al colore bianco in contrasto col manto stradale scuro si distinguono facilmente.


Secondi in classifica ci sono i contenitori di sigarette, cui volendo, potrei anche redigere un altro elenco più dettagliato con la marca di sigarette, ma non lo farò per non incappare nella cosiddetta pubblicità occulta.




Qui mi soffermo un attimo per fare una critica a quei fumatori, che usciti dalla tabaccheria, per la fretta di accendere la sigaretta, scartato l'involucro del pacchetto lo gettano a terra incuranti del cestino dislocato nei pressi del negozio.

Ma torniamo alla classifica col terzo posto, aggiudicato alle ingombranti bottigliette di acqua minerale con leggera prevalenza di quella normale su quella gassata, seguita a ruota dalle lattine di birra, coca cola, aranciata dolce, aranciata amara, the, (quello al limone supera alla grande quello di pesca) e altre bibite poco reclamizzate. 

Dopo questo terzo posto conglobato, al quarto posto ma molto più distanziato, ci sono ancora le bottiglie di plastica, ma quelle da un litro e da due litri. E meno male che chi ha abbandonato queste bottiglie ha avuto l'accortezza, la cura e anche l'intelligenza (mah!)  di schiacciarle affinché occupassero meno spazio. 




Subito dietro, però con possibilità di recupero, ci sono i sacchetti di plastica di varie misure e più distaccati gli involucri di caramelle, cioccolatini e affini, ma considerando le loro piccole dimensioni ho avuto difficoltà a determinare la giusta collocazione in questa graduatoria.











Riguardo a questi però, sono stato fortunato di essere capitato casualmente in una giornata non ventilata, in quanto col vento sarebbe stato più problematico valutarne la quantità.

Come volutamente non ho conteggiato le cicche di sigarette, perché moltissime sono finite nei tombini, complice il vento e la pioggia.  




Terminato questo sarcastico elenco, (ma non c'è tanto da ridere) dal ciglio della strada mi sono inoltrato in un viottolo di periferia in aperta campagna, laddove però il ciglio non è delimitato. Mentre camminavo lungo il viottolo, ho notato una merceologia molto diversa, perché lì si trovano in bella vista: televisori, frigoriferi, mobilia varia, bidoni di diverse dimensioni, batterie e ruote di auto, residui di edilizia e altro ancora.



A questo punto, che la mia personale classifica è terminata, è d'obbligo una riflessione ch'è quella, che nonostante in molti paesi e città si sta diffondendo sempre più la raccolta differenziata, e coi tanti cestini collocati nei punti chiave, questa mia classifica è da rivedere e riscrivere più aggiornata.

Ma ai maleducati che ancora continuano a usare il ciglio della strada come pattumiera, voglio ricordare loro, che tale ciglio lo usiamo tutti, bambini, adulti e anziani, e con quell'altro ciglio, che ora chiamo occhio, quale organo della vista, citerò un noto proverbio: l'occhio vuol la sua parte!